lunedì 12 luglio 2010

Viaggio nella Como contadina seguendo il corso del Cosia

La Provincia, 11 luglio 2010

Siamo soltanto a 3 chilometri 234 metri dal centro di Como, come dice una targa sul muro. Qui tutto parla - i muri, le case, gli alberi e, soprattutto, l'acqua - e, a chi li sa ascoltare, racconta come eravamo e da dove veniamo. In questo angolo di città scampato alla cementificazione, e anche agli scarichi delle industrie tessili che poche centinaia di metri più a valle rendono lo stesso corso d'acqua maleodorante e a volte anche multicolore, si concentrano, in pochi chilometri quadrati, tanti segni del nostro passato. E altrettanti tesori del costituendo Parco della valle del Cosia, fin qui tenacemente difeso dall'associazione la Città possibile e solo recentemente riconosciuto dal Comune di Como, che ha avviato il lungo iter per farlo diventare un'area protetta. Ricapitoliamo le preziose tracce della Como contadina, prima di incamminarci alla loro ricerca: l'ultimo mulino, alberi di gelso che per più di cent'anni hanno sfamato i bachi da seta che a loro volta davano da mangiare a tante famiglie comasche, e poi opere secolari della natura (le cosiddette marmitte dei giganti) e dell'uomo (una chiesetta seicentesca), per non parlare delle orme di due grandi comaschi, che hanno illuminato le menti e i cuori della gente. Uno è, ovviamente, Alessandro Volta (1745-1827), inventore della pila e non solo, l'altra Giovannina Franchi (1807-1872), fondatrice delle suore infermiere dell'addolorata e dell'ospedale Valduce. Sotto i loro numi tutelari comincia il nostro cammino, dal piazzale di Camnago Volta, dove si ferma il bus, o si può lasciare l'auto: alle spalle la casa in cui Giovannina Franchi «trascorse la limpida giovinezza», sulla sinistra l'ultima proprietà dei Volta in zona (una villa che, a causa di un'eredità contesa, ha conosciuto un lungo periodo di abbandono), davanti a noi la «Passeggiata voltiana». Quest'ultima è il primo e più battuto tratto dell'itinerario che ci viene proposto da Marco Castiglioni e Ines Angelillo della Città possibile, nonché la "porta d'accesso", con i suoi 1970 metri di percorso in piano lungo la ex via del tram, al più vasto Parco della Valle del Cosia, fatto di 187 ettari di verde, 11 chilometri di sentieri e 7,5 di corsi d'acqua, compresi tra i comuni di Como, Tavernerio, Albese e Albavilla. Dopo poche decine di metri, alla radura dei gelsi, usciamo del percorso convenzionale, tagliando a destra attraverso le balze su cui, grazie ai volontari e agli studenti dell'Istituto agroambientale di Albese, sono tornate a crescere le viti "maritate" con i susini, che fanno da sostegno ai tralci, secondo la tradizione contadina di queste zone coltivate fino agli anni Sessanta. Si sbuca in via Clerici, la strada che porta in località Campora, dove sorge la villa di Volta. Ma, prima, vale la pena di tornare indietro di qualche metro per visitare il suo mausoleo. Colpisce il fatto che, passati quasi due secoli durante i quali il mondo è diventato sempre più frenetico, «Campora sia (ancora) una campagna distante solo un'oretta di passeggio da Como, ma solitaria», come scriveva lo scienziato nel suo epistolario. Fu proprio questa frase a spingere la famiglia, presente a Camnago dal 1546, a seppellirlo qui. E, vista l'importanza del personaggio sottolineata dalle numerose targhe affisse da ammiratori e discepoli di tutto il mondo, nel 1863 l'allora comune di Camnago San Martino, poi accorpato a Como nel 1943, passò alla denominazione attuale.
Tagliando ancora per i prati, attraverso l'unico passaggio lasciato dal guardrail al lato della strada, si scende fino a via Navedano per vedere, purtroppo solo dall'esterno, un altro pezzo di storia della nostra città: il Mulino Beretta, già attestato nel catasto teresiano del 1720, e rimasto in funzione fino al 1983. Dentro le macine sono ancora intatte, ma è fermo da anni un progetto per riaprirlo a scopo didattico. Risalendo la roggia molinara che un tempo faceva girare la ruota di questo e di altri mulini, si arriva alla villa dove Volta trascorreva l'estate e l'autunno, intrattenendosi amabilmente, narrano le cronache, con i contadini del luogo. Prendendo a destra, si scende al ponte di Campora, dove il Cosia è accessibile e si può persino pescare. Sulla sinistra, invece, si imbocca via Ravanera, che attraversa l'omonimo borgo rurale e conduce alla chiesetta di San Francesco, nella quale, quando è aperta, si può ammirare un dipinto seicentesco del "poverello di Assisi". Sarebbe bello proseguire lungo il sentiero sul lato destro della chiesa: attraversando campi abbandonati, dove un vecchio spaventapasseri è inghiottito dalla vegetazione, si può arrivare alle forre, profonde cavità create dall'acqua lungo il letto del torrente. Ma l'incuria, attualmente, lo rende poco praticabile. Meglio deviare prima, sulla sinistra, per vedere da sotto la cascata dei bottini, che precipitando da un dislivello di 8 metri ha scavato le cosiddette "marmitte dei giganti". Sopra passa il Ponte dei bottini, fulcro della Passeggiata voltiana ricostruito nel 2002 dalla Città possibile. Lo si attraverserà al ritorno, imboccando la vecchia linea del tram a ritroso da Solzago. In un paio d'ore abbiamo fatto un viaggio in 10 tappe nella Como preindustriale. Ma è solo l'inizio: per rimanere aggiornati sul progressivo recupero dei sentieri e sulle iniziative organizzate dai volontari, si consiglia di visitare periodicamente il blog dedicato (http://parcodelcosia.blogspot.com).

Pietro Berra

martedì 6 luglio 2010

Delibera C.C. Comune di Como n. 25/2010

OGGETTO: DELIBERA DI INDIRIZZO IN ORDINE ALL'ISTITUZIONE DI UN PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE NELL'AREA DELLA VALLE DEL TORRENTE COSIA (PROPOSTO DEI CONS. GAFFURI, SALADINO, MAGNI, IMPERIALI, FRAGOLINO, MOTTOLA, SAPERE, LUCINI, MARZORATI, MOLTENI, VALLI, IANTORNO).


IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che:

-       la Valle del Torrente Cosia, compresa negli ambiti territoriali dei comuni di Como, Tavernerio, Albese con Cassano ed Albavilla, costituisce un ambito orografico di notevole valenza paesaggistica, naturalistica, geologica, storica e culturale;
-       per la loro valenza nell’ambito territoriale, alcune aree della porzione della Valle del Cosia compresa nel territorio del Comune di Como sono già riconosciute dal Piano Regolatore Generale come parco urbano;
-       per la sua posizione la Valle del Cosia ha un potenziale ruolo di cerniera nel sistema delle aree protette della cintura urbana;
-       nel territorio del Comune di Como, le zone limitrofe alla Valle del Cosia sono state sottoposte nel tempo a un’intesa edificazione;
-       per valorizzare le risorse territoriali che necessitano forme di gestione e tutela di tipo sovracomunale la legge regionale 30 novembre 1983, n. 86, “Piano regionale delle aree protette. Norme per l’istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale”, art. 34, come modificata dalla L.r. 23 aprile 1985, n. 41, prevede la figura dei Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS) e che gli stessi sono definiti nella deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia VIII/6148 del 12 dicembre 2007, “Criteri per l’esercizio da parte delle Province della delega di funzioni in materia di Parchi locali di Interesse Sovracomunale”, nei termini seguenti:
“Essi rivestono una grande importanza strategica nella politica di tutela e riqualificazione del territorio; infatti s’ìnquadrano come elementi di connessione e integrazione tra il sistema del verde urbano e quello delle aree protette di interesse regionale e permettono la tutela di vaste aree a vocazione agricola, il recupero di aree degradate urbane, la conservazione delle biodiversità, la creazione di corridoi ecologici e la valorizzazione del paesaggio tradizionale. Nella fascia montana del territorio regionale l’istituzione dei PLIS costituisce inoltre un’occasione per conservare e valorizzare aree di riconosciuto valore ambientale e naturalistico. L’istituzione di un PLIS è diretta espressione della volontà locale, che si concretizza nella definizione degli obiettivi di tutela, valorizzazione e riequilibrio degli obiettivi di tutela, valorizzazione e riequilibrio territoriale, nonché nella perimetrazione dell’area destinata a parco all’interno dello strumento di pianificazione urbanistica dei Comuni interessati e nella definizione della forma di gestione”;
-     il Consiglio Comunale di Como in data 10 luglio 2006, con votazione all’unanimità, ha adottato il 1° Piano d’Azione Agenda 21 del Comune di Como con le sue 66 azioni. Tra queste anche la N3: Parco Valle del Cosia – Risanamento del corpo idrico del Torrente Cosia e valorizzazione ambientale del suo ambito territoriale e della sua fruizione, attraverso la costituzione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale;
-     il Consiglio della Circoscrizione 4 del Comune di Como con delibera 3/2008 del 25 febbraio 2008, assunta con voto unanime, ha inviato l’Amministrazione comunale ad attivare “senza indugio” le procedure per l’istituzione di un PLIS nella Valle del Cosia coinvolgendo i Comuni di Tavernerio, Albese con Cassano ed Albavilla;

Visto l’art. 42 del D.Lgs. n. 267/2000, che individua nel Consiglio Comunale l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo;

Visto il parere favorevole espresso sulla proposta di deliberazione, ai sensi dell’art. 49, comma 1, D.Lgs. n. 267/2000, dal Direttore Area Governo del Territorio;

Visto il parere favorevole espresso dal Segretario Generale ai sensi dell’articolo 134, comma 2, del vigente Statuto Comunale;

Tenuto conto dell’emendamento approvato nel corso della discussione, di cui in atti, sul quale hanno espresso parere il Direttore Area Governo del Territorio e il Segretario Generale;

Con voti unanimi, espressi nei modi di legge, presenti e votanti n. 33:

D E L I B E R A

1.        di avviare, previe opportune verifiche, il procedimento per l’istituzione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale nella Valle del Cosia sollecitando e sensibilizzando i Comune di Albavilla, Albese con Cassano e Tavernerio;

2.        di impegnare il Sindaco a farsi interprete in tute le sedi istituzionali del predetto obiettivo;

3.        di dare atto che, in fasi successive saranno assunti le formali determinazioni e gli adeguati procedimenti che conducano all’istituzione, al mantenimento e alla gestione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale ed al conseguente riconoscimento da parte della Provincia di Como e della Regione Lombardia;

4.        di dare atto che il Responsabile dell’Area Tecnica provvederà agli adempimenti consequenziali, ai sensi e per gli effetti degli articoli 107 e 109 del D.Lgs. n. 267/2000;

5.        di impegnare il Sindaco ad informare ed aggiornare tempestivamente il Consiglio comunale dell’iter dei procedimenti amministrativi relativi all’istituzione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Valle del Cosia e dei rapporti in corso con gli altri Comuni coinvolti.


(escono dall’aula i Cons. Giannattasio, Iantorno, Mottola e Valli; presenti n. 29)

IL CONSIGLIO COMUNALE

Visto l’art. 134, 4° comma, del D.Lgs. n. 267/2000;

Con voti unanimi, espressi nei modi di legge, presenti e votanti n. 29:

D I C H I A R A

la presente deliberazione immediatamente eseguibile.
 
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Risorse: Testo delibera sul portale del Comune di Como